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SULL' ASSENZA DEL DISEGNO

NEI NUOVI LICEI DELLE SCIENZE UMANE

 

Scritti degli studenti del Liceo Scienze Umane “P. Siciliani” Lecce

 

Introduzione della docente Maria Martano

 

Insegno già da diversi anni nei licei Disegno e Storia dell’arte.

Della mia disciplina, negli anni passati, il presupposto fondamentale, macro-obiettivo era lo sviluppo, negli alunni, della capacità di comprendere ed usare, insieme ad altri linguaggi, il sistema delle immagini, per l’ espressione e la comunicazione di conoscenze e sentimenti.

Obiettivo fondamentale che da quattro anni a questa parte è venuto a mancare privando i miei allievi della possibilità di utilizzare la comunicazione visiva, strumento essenziale della formazione.

Permettetemi una parentesi retorica: “Ma come si fa a spiegare ai ragazzi che l’uomo primitivo già disegnava nelle grotte e NOI non possiamo farlo?”    

Fornire agli alunni la competenza comunicativa delle immagini significa assicurare “la capacità di tradurre in messaggi la propria esperienza e di conoscere i vari sistemi di segni propri dell’ambiente culturale in cui si vive”.        

La competenza comunicativa è acquisita dallo studente, sia quando è guidato a leggere le immagini, sia quando si dedica a produrle; apprende le regoleche strutturano i messaggi inviati da noi insegnanti per decodificarli e/o interpretarli; per  comprendere le immagini dell’arte, egli deve possedere gli elementi necessari a decodificare i codici utilizzati, così da interpretarne il contesto comunicativo.   

Partecipare attivamente con la pratica dei laboratori creativi e del Disegno è più importante del solo “guardare” od  “ascoltare”, poiché all’interno di una scuola moderna al passo con i tempi lo scopo primario è quello di potenziare “intelligenze creative”.

Ora spiegatemi voi come si fa a sviluppare intelligenze creative se priviamo i ragazzi della possibilità di farlo, eliminando l’unica materia,  il Disegno, che dava loro la possibilità di creare sul  foglio bianco piccole opere d’arte.

Se voi non avete mai visto gli occhi dei ragazzi quando le loro “opere d’arte” sono finite allora NON potete comprendere.

 

Non c’è teoria senza pratica!  diWilliam Macrillò

studente del quarto anno del Liceo delle Scienze Umane

 

Leggere il libro di Storia dell’ arte, osservare le piantine che illustrano la struttura di chiese, templi e altri edifici artistici. Ascoltare l’insegnante che spiega come quei progetti siano stati applicati nella costruzione di quelli che oggi sono i magnifici monumenti che caratterizzano le nostre città. Guardare, cercare di comprendere e rendersi conto che tutto ciò è complicatissimo, questo mi fa pensare quanto sarebbe utile poter applicare quello che si studia. Se infatti il programma di Storia dell’ arte prevedesse, oltre allo studio storico, religioso e simbolico delle opere anche la conoscenza delle peculiarità degli stili architettonici! Mi chiedo se non sia il caso di permettere a noi studenti di venire a contatto meno empiricamente con quegli argomenti che, solamente studiati teoricamente, non possono rendere i concetti che esprimono. Questo è un motivo sufficiente, secondo me, affinché vengano ripristinate le ore di Disegno, il cui programma si può legare in parallelo a quello di Storia dell’ arte. Oltretutto, se i programmi ministeriali prevedono annualmente un programma vastissimo in questa materia (che di semplice comprensione non è), perché cominciare l’arte il terzo anno? Non sarebbe meglio avviare il percorso in primo, per assimilarla meglio e per avere  anche una corrispondenza temporale con le altre materie, come storia e italiano? Infatti, iniziando dal primo anno, al periodo storico e soprattutto al contesto studiati in arte, potrebbero corrispondere anche quelli delle materie sopra citate per avere una visione d’insieme su artisti, eventi storici ed eventi artistici che caratterizzano una determinata epoca.

 

Un foglio bianco  di Martina Muci

studentessa del quinto anno del  Liceo Psico-Pedagogico (vecchio ordinamento)

 

Nella mia esperienza scolastica il disegno geometrico ha, per tanto tempo, costituito un elemento di ansia e preoccupazione. Ogni qualvolta mi ritrovavo dinanzi ad un foglio bianco ero assalita dal panico e ripetevo continuamente a me stessa: " E' inutile, sei un disastro non ce la farai mai"... ore ed ore passate a tracciare una semplice circonferenza ma il risultato era sempre lo stesso: linee pesanti, foglio sporco e un cinque dell'insegnante come valutazione.

Il Disegno non rientra nelle mie attitudini, questo è certo, ma sono altrettanto consapevole della sua fondamentale importanza all'interno del percorso di studi, di ogni grado e di ogni indirizzo.

E' una disciplina che coinvolge l'uomo nell' interpretazione della realtà, nel modo in cui si rapporta ad essa e la percepisce. Disegnare è mettere in moto tutte le aree del nostro encefalo: sensoriale, logico-matematica ed anche affettiva  perché la razionalità, elemento imprescindibile del disegno tecnico, si riversa anche nelle relazioni sociali che istauriamo. Disegnare è amare l'arte che è in primis rappresentazione di ciò che ci circonda, di quella natura piena di forme geometriche, di linee curve, di prospettive diverse. Disegnare è ACQUISIRE per poi ARRICCHIRSI.

La scuola, in qualità di ente formativo, non può e non deve eliminare questa disciplina perché non terrebbe conto dello sviluppo psico-fisico dell' individuo, da sempre al centro del processo educativo.

 

L' arte può ancora formare l'uomo di Alisea Carpentieri  

studentessa del quarto anno  Liceo Scienze Umane

 

Continuo a pensare che il Disegno sia lo strumento espressivo con il quale l'essere umano è capace di comunicare emozioni, sentimenti e sogni creativi. Seguo a scuola le lezioni di Storia dell'arte, che mi dà la possibilità di interpretare quadri di differenti pittori. Credo che a livello teorico la conoscenza della storia sia molto importante, però sono fermamente convinta che l'esercizio pratico, del Disegno, la lavorazione della creta, la tecnica della cartapesta, siamo anch’esse molto importanti al fine di alimentare la curiosità manuale di espressione. 

Allora mi chiedo perché le istituzioni continuano a ridurre le ore di lezione dedicate all' arte? Perché non esiste più il Disegno nel mio coso di studi?

Sono state tante le volte in cui mi sono interrogata sul perché l'esercizio artistico si sviluppa solo in determinate scuole superiori. Credo che sia importante mantenere almeno un’ora di lezione destinata all'esercizio pratico in tutte le scuole. 

Sicuramente le nostre istituzioni sono molto attente a echeggiare la cultura storico-culturale del nostro paese, dimenticando che la formazione pratica può mantenere viva la cultura del fare. 

Avendo la fortuna di possedere molti libri e di vedere quotidianamente persone disegnare, visto che ho un papà e un fratello architetti, mi sento dispiaciuta del non poter portare mai loro una realizzazione fatta da me. Questo è quello che penso con grande piacere nel sognare che l' arte possa ancora formare l'uomo.