Torna alla HOME

                                                                 Vai a SCUOLA SECONDARIA

Relazione sull' Istruzione artistica inviata all' Onorevole F. Rutelli

Mozione di F. Rutelli per Storia dell' arte
MOZIONE insegnamento Storia dell_Arte.pd
Documento Adobe Acrobat 38.9 KB

 

   Cento, 12 ottobre 2012

 

 

  

   Onorevole Francesco Rutelli,

   Come anticipato nella lettera del 04 ottobre,

   con l’ intento di “dialogare” con la Sua mozione per Storia dell’ arte, presentata e votata in Parlamento, e contribuire ad un approfondimento, per quanto non certamente esaustivo, sulla situazione dell’ Istruzione Artistica e dell’ insegnamento del Disegno e della Storia dell’ arte nella attuale Scuola Italiana, Artem Docere ha predisposto questa breve relazione a Lei indirizzata, per Sua conoscenza; per la convergenza a una visione reciproca sempre più collegata, perciò compresa, rivolta ai meccanismi che hanno investito l’ Istruzione in questi anni.

 

   La “riforma” della scuola secondaria di secondo grado “Gelmini” ha travolto del tutto, con i suoi tecnicismi, la sua demagogia, la poca sostanza e le innumerevoli mutilazioni, il settore dell’istruzione artistica e la qualità,

l’ approfondimento dell’ insegnamento delle materie artistiche nei diversi indirizzi della Scuola Italiana.  

L’ Istituto d’ Arte è stato “licealizzato”, spazzando via le peculiarità e le eccellenze curricolari che il mondo educativo e del lavoro in campo artistico e del “made in Italy” ci invidiavano, forse per un mero calcolo economico oltre che per incompetenza. 

   Invece di valorizzare le punte di eccellenza dei vecchi curricula, migliorandoli e aggiornandoli, inserendo più cultura e personale qualificato nelle discipline artistiche e integrando meglio le due “anime” della scuola: quella artistica, appunto, e quella delle discipline fondamentali; invece di interpellare gli esperti dell’istruzione artistica per innovare curricula e contenuti, formare e aggiornare docenti, gli Istituti d’ Arte sono stati cancellati e trasformati in Licei Artistici dal curricolo impoverito e snaturato, con materie progettuali superficiali e confuse, laboratori inconsistenti per orario e indicazioni didattiche, strani privilegi per alcuni indirizzi a discapito di altri, ricompresi nel termine generico, abusato, esotico ed ineffabile di “Design” che vuol dire tutto e niente: vi proliferano di contro, paradossalmente, troppi indirizzi di studio, configurandosi una scelta orientativa complessa e difficile, oltre che inadeguata, in un biennio di “assaggio” delle varie discipline; ciò crea solo confusione negli studenti, nonché una spiacevole “guerra“ tra i docenti, a caccia del consolidamento della propria cattedra, se possibile, nel successivo triennio di indirizzo che non si caratterizza certo per essere specialistico.

 

   Queste considerazioni mettono in luce il caso della A018 Discipline Geometriche: confermata fra gli insegnamenti obbligatori per tutti gli indirizzi del Liceo Artistico nel 1° biennio, viene ridotta di un'ora e scompare completamente nel 2° biennio e nel 5° anno (ad eccezione per l’ indirizzo di “Scenografia”). Disciplina fondamentale per un approccio scientifico ai problemi della rappresentazione e per sviluppare negli allievi maggiori strumenti nella comprensione della Storia dell'Arte, vero laboratorio delle capacità logico-critiche dello studente, viene a mancare un anello di collegamento fra le materie liceali obbligatorie e le materie liceali di indirizzo.

  

   Altrettanta attività distorta, la riforma l’ ha destinata all’ aver svuotato il ruolo formativo ed educativo delle pratiche grafico-descrittive in tutti i settori dell’ istruzione, avendo annientato il Disegno nei Licei delle Scienze Umane e Linguistici mediante la cancellazione della disciplina “Disegno e Storia dell’ Arte” nel primo biennio di studio, e la cancellazione del “Disegno” nel 2° biennio e 5° anno. In questo modo, la Scuola Italiana ha rinunciato definitivamente alla propria matrice storica e culturale, che ha sede nella civiltà del Rinascimento e culmine intellettuale nell’ esercizio del Disegno.

   Insegnare Disegno unito allo studio di Storia dell' arte (come peraltro accade per la Geometria Proiettiva e Descrittiva nell’Architettura e in gli altri campi compositivi e progettuali) significa offrire agli studenti uno strumento di conoscenza profonda rivolta a se stessi e al mondo: abituarli a "pensare" graficamente, a interrogarsi sulle forme della natura e della cultura in un confronto ricco di relazioni.

   Lo studio di Storia dell’ Arte, accresciuto delle conoscenze e competenze grafico/descrittive, diventa una pagina aperta e chiarificatrice per la comprensione dell’ opera, per l’ analisi dei suoi contenuti grafici, perciò culturali, antropologici e storici.

   E’ inoltre necessario sottolineare il valore pedagogico del Disegno per lo sviluppo di abilità nella sfera intellettiva ed emotiva individuale, per la preparazione dei futuri docenti della Scuola Primaria, ma essenzialmente, di relazione e comunicazione interpersonali, insostituibili per tutti; per le molte funzioni che il disegno svolge nel mondo contemporaneo delle immagini e, più in generale, della comunicazione.

   Ma in questi “Nuovi” Licei non si insegna più il Disegno e si studia, male, senza indagine, senza poter svolgere attività laboratoriali, nel solo triennio, la Storia dell’ arte.

 

   Riporto un interessante rilievo della Sua “mozione”: “lo studio e l'esperienza dell'arte facilitano l'esercizio dell'intelligenza emotiva, migliorando il processo formativo e rendendo più efficace la comprensione dei fenomeni storico-culturali; la vocazione interdisciplinare della storia dell'arte, l'estrema ricchezza dei contenuti da essa trasmessi e la molteplicità dei livelli di comunicazione che essa consente incoraggiano l'adozione di metodi e di contesti didattici innovativi rispetto alla comunicazione tradizionale dei saperi, anche al fine di ridurre lo scollamento tra scuola e società globalizzata e multimediale”

 

   “Vocazione” che, come tristemente noto, ha subìto in tutti gli Istituti di II grado una fortissima e sconsiderata contrazione (risulta salvaguardato il quadro orario nel già citato Liceo Artistico e anche della disciplina “Disegno e Storia dell’ arte” nei Licei Scientifici del Nuovo Ordinamento). Contrazione che interessa il Liceo Classico, gli Istituti Tecnici e Professionali, gravemente mutilati delle loro specificità, negli indirizzi “moda”, “grafica”, “turismo”, ora inesistenti.

   Sopravvive l’ indirizzo “grafico”, ma ridotto a un “indistinto” “Servizi Commerciali”. Un taglio, quello gravato sulla Storia dell’ arte e sul Disegno, che investe gli stessi Istituti d’ Arte relativamente ai settori convogliati nei Professionali. Ma non solo, perché, abbiamo visto, interessa e grava doppiamente proprio nei Licei Scienze Umane e Linguistici dove, la riforma cancella, annulla il “Disegno”. 

 

   Come Lei ha espresso nella sua “mozione” parlamentare: “l'educazione artistica può favorire sensibilmente il conseguimento di un sistema di istruzione di qualità poiché agevola l'attuazione di alcuni dei parametri fondamentali stabiliti dal Quadro d'azione di Dakar, Unesco, 2000 (Education for All), cui si richiama la Road Map per l'Educazione artistica dell'Unesco (in particolare: "un apprendimento attivo; un programma adatto al contesto locale e motivante per gli alunni; la collaborazione con le comunità locali nel rispetto delle loro culture, insegnanti correttamente formati e motivati")”.

 

   Purtroppo, tra le migliaia di docenti Dop, perdenti posto, i docenti delle discipline artistiche sono quantitativamente il maggior numero.

   Questa breve sintesi vuole, inoltre, mettere rilievo a quanta ulteriore confusione e incoerenza la scuola è destinata, nel tentativo da parte del Miur di dare nuova sistemazione alle tante classi di concorso che non trovano più spazio perché discipline cancellate, o contratte, o svuotate delle loro specifiche competenze. I successivi provvedimenti ministeriali alla riforma, sebbene non ancora completati, prospettano la definitiva destabilizzazione del sistema scuola a discapito degli studenti, e dei docenti destinati a un progressivo esubero.

 

Alla necessità di ovviare verso soluzioni che contemplino accorpamenti di classi di concorso affini, emergono numerosi casi in cui alcune discipline risultano declassate, oppure esaltate insensatamente per dar luogo a privilegi delle une a discapito di altre. Anziché ricercare un equilibrio attraverso la valorizzazione della professionalità di tutti i docenti, in quanto autentica risorsa, come sarebbe opportuno ed equo, e come da Lei introdotto, nella Sua mozione: “salvaguardare e sostenere la specificità professionale e didattica dei docenti di storia dell'arte, la cui formazione - anche in ragione delle nuove tecnologie - deve essere assicurata da un iter accademico moderno in linea con le nuove frontiere dei saperi e al contempo orientato all'acquisizione di competenze accademiche inerenti alla disciplina”,

affermazioni concordemente riferibili alla professionalità dei docenti abilitati nelle seguenti classi di concorso: A025 Disegno e Storia dell’ arte e A061 Storia dell’ arte.

 

   All’ opposto, si evince, dall’ analisi dello Schema di Regolamento emesso dal Miur il 15 maggio per le “Nuove Classi di concorso”, che:

 

   1)   A025 DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE risulta irrazionalmente esclusa dall’ insegnamento di Storia dell'arte (sottratto il Disegno) nei Licei Scienze Umane e Linguistici, nonostante coerente abilitazione; sostituita dall’ affine C.d.C. A061 STORIA DELL'ARTE in modo esclusivo. Entrambe le C.d.C., per quanto attiene la “Storia dell’ arte”, hanno titoli e percorsi di studio quasi sempre sovrapponibili. A061 ottiene (irrazionalmente) il primato in tutti i Licei Scienze Umane, Linguistici, Classici, Musicali Coreutici, Artistici, Istituti Tecnici; per A025 l’ accesso risulta limitato ai soli Licei Scientifici e ai Professionali in condivisione con A024 Disegno e Storia del costume e A027 Disegno tecnico ed artistico;

 

   2) A007 ARTE DELLA FOTOGRAFIA E GRAFICA PUBBLICITARIA - Le Classi di concorso 21/A (discipline pittoriche), 18/A (discipline geometriche) e 22/A (discipline plastiche) sono state inserite per l’insegnamento delle discipline dei corsi di Grafica e Audiovisivo-Multimediale, “laboratorio di Grafica”, “discipline grafiche”, “laboratorio Audiovisivo e Multimediale”, “discipline Audiovisive e Multimediali”, corsi che, per titoli e competenze, spettano alla classe 7/A. Si legge nell’allegato B: “TUTTE” le discipline artistiche degli indirizzi del Liceo Artistico di nuova istituzione sono state affidate alle classi: 21/A, 18/A , 22/A. Pertanto, A007 risulta esclusa dall’ insegnamento di indirizzo “grafica” nei Licei Artistici, per mantenere l’ accesso ai soli Professionali.

 

   3) A065 FOTOGRAFIA scompare come disciplina specifica e viene accorpata alla “nuova A050 TECNOLOGIE E TECNICHE DELLE COMUNICAZIONI MULTIMEDIALI" (generica denominazione) che ingloba - Scienze e tecnologie applicate - Progettazione multimediale - Organizzazione e gestione dei processi produttivi - Tecnologie dei processi di produzione - Laboratori tecnici. Non viene inserita nei Licei Artistici: scompare il significato della Fotografia come linguaggio universale e forma d’ arte.

 

Questi sono solo alcuni degli esempi che mostrano con evidenza l’accanimento distruttivo, le incongruenze, o quanto meno la colpevole superficialità da parte di molti governi che si sono succeduti nel tempo senza distinzione, se non la caparbietà nel declassare l’ Istruzione Artistica in particolare e l’educazione e l’insegnamento artistico in generale nella Scuola Pubblica Italiana e nella società civile.

   In questo stato di “abbandono” della cultura e delle idee, si sviluppano le incomprensioni, si accaniscono i corporativismi di chi anela alla sopravvivenza solo di se stesso.

   E’ facile intuire quale livello di cultura e di capacità di fruizione dell’ arte si vuole abbiano i cittadini in questo stato di cose. Lascia comprendere che chi si sta occupando da anni dell’ Istruzione Artistica non ha la “visione”, gli strumenti, l’ esperienza, la competenza per farlo.

 

Artem Docere sta lavorando anche per raggiungere l’ importante obiettivo di essere punto di convergenza e riferimento di esperienze e competenze che sono uniche nel settore dell’ Istruzione Artistica. Per unire e ricollegare ciò che è stato scollato e privato di significato.

   L’ associazione si sta inserendo in una rete denominata ARTNETWORK dedicata alla promozione di eventi, attività di educazione e formazione formale ed informale, workshops, seminari e mostre nel campo dell’arte e della sua storia, delle arti applicate e del fare artistico. La rete opererà anche in campo sociale rivolta ai cittadini di tutte le età, con il coinvolgimento di enti locali, scuole di ogni ordine e grado, scuole ad indirizzo artistico, singoli artisti, atelier e studi d’arte. Attraverso collaborazioni stabili con le scuole per promuovere la cultura e l’ istruzione in campo artistico e creativo, modificare e migliorare i curricola di base e specialistici per non lasciare l’ arte a ruolo subalterno o, peggio, d’ élite in un paese ricco di beni culturali come l’ Italia.

Certi di trovare, grazie al Suo impegno nella vita politica del nostro Paese e di uomo di cultura, l’ascolto alle molte tematiche che interessano l’ istruzione e l’educazione artistica, messe gravemente in pericolo, e la condivisione, il sostegno alle “battaglie culturali” che vedono protagonisti i docenti di Disegno e Storia dell’ arte, promotori e fondatori della nostra Associazione per tutelare il valore del “Disegno” e della “Rappresentazione” in generale quali strumenti fondamentali di comprensione, comunicazione e condivisione dell’ arte,

La ringraziamo sentitamente, con i più Cordiali Saluti, e in attesa di un Suo gentile riscontro.

 

Il detto “impara l’arte e mettila da parte” non dovrebbe diventare una regola ma essere una “frequente” eccezione per le conoscenze e competenze artistiche dei cittadini italiani.

 

pagine  2  3  4  5  6